IPERMEDIA

Testo, ipertesto, ipermedia

Ipertesto è un neologismo coniato da Theodor Nelson (1937- è un sociologo, filosofo e pioniere dell'informatica statunitense): un mondo di informazioni in cui ogni parte di un documento può essere legata a qualunque parte di qualunque documento.Per ipertesto oggi si intende un testo contenente termini di collegamento o link, che rimandano ad altri argomenti correlati che possono essere localizzati in un documento presente sullo stesso computer o su di un altro. L'ipertesto facilita la consultazione e il trattamento di intere biblioteche e di archivi complessi.
Anche ipermedia è un neologismo. Indica una tecnica di comunicazione complessa, costituita da diverse tipologie di contributi multimediali (testi scritti e parlati, musiche, immagini, filmati, animazioni), progettati in modo da consentire la consultazione interattiva tramite link inseriti all’interno di tutti i contributi multimediali, anche di quelli grafici, audio o filmati.
Esempio tipico di ipermedia, può essere una variopinta carta geografica al cui interno sono progettate aree attive che consentono snodi verso altri contenuti informativi.
Spesso i termini ipertesto, ipermediale e multimediale sono usati con il medesimo significato.


Ipermedia adattativi

Le Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (TIC) sono state introdotte nella scuola con grandi investimenti e altrettante aspettative. Avviando così così un processo che le considera come un elemento, seppur non indispensabile all’interno di un determinato percorso didattico, capace di offrire uno stimolo motivazionale, di fornire dati aggiuntivi o organizzati in modo diverso, di rafforzare la rilevanza e la significatività del processo di apprendimento.
Le tecnologie con la loro capacità di incidere sul modo di comunicare hanno modificato (e continuano a farlo) i processi di apprendimento, ponendo l'esigenza di creare sistemi sempre più vicini alle esigenze poste dalla società. Sistemi capaci non solo di permettere l’acquisizione di informazioni, ma anche e soprattutto di permettere questa acquisizione nel miglior modo possibile adattandosi cioè al modo di essere dell’utente finale, al suo modo di agire e, in particolare, di imparare. Questi sistemi sono proprio gli IPERMEDIA ADATTATIVI



Gli ipermedia adattativi sono nati agli inizi degli anni 90 dalla confluenza della ricerca nel campo degli ipermedia con la ricerca sulla modellizzazione d’utente (User Modelling).
Obiettivo degli ipermedia adattativi è quello di personalizzare la presentazione (es. lo spazio informativo) in modo da tener conto delle caratteristiche individuali dei possibili utenti.
Quello degli ipermedia adattivi può essere considerato un settore tecnologico maturo che trova applicazione in vari campi tra i quali quello della formazione a distanza [Brusilovsky, 1996, 2001].
Nel contesto educativo, l’ipermedia può rappresentare una unità di apprendimento: un intero corso o una lezione che tratta un argomento specifico del dominio di insegnamento. Si tratta di un uso trasmissivo della rete che viene usata principalmente per erogare materiali didattici di supporto ad un tipo di apprendimento autodiretto. L’ipermedia può essere più o meno orientato alle conoscenze (fatti, concetti, nozioni da apprendere) o al processo (capacità, abilità, da acquisire) a seconda che richieda principalmente da parte dello studente una attività di navigazione, ricerca e studio nello spazio informativo (es. hyperbooks, enciclopedie elettroniche) oppure includa sezioni di supporto ad attività pratiche specifiche (es. risoluzione di problemi, simulazioni del dominio, ecc.). Alternativamente, si può considerare l’ipermedia come una risorsa informativa, un materiale di supporto alle attività di tipo collaborativo (ad esempio la realizzazione di un progetto) che lo studente svolge assieme ad altri in un ambiente istruzionale che include anche strumenti di comunicazione e di co-costruzione di conoscenze. In entrambi i casi, l’obiettivo degli ipermedia adattativi è quello di aumentare l’usabilità del sistema istruzionale e quindi indirettamente la sua efficacia. Il problema fondamentale è che studenti diversi possono essere guidati da scopi, bisogni o interessi differenti, possedere conoscenze di background diverse sull’argomento di studio, possono imparare con ritmi diversi, preferire determinate organizzazioni del materiale di istruzione piuttosto che altre, oppure preferire certi medium comunicativi ad altri.
Un ipermedia di tipo tradizionale offre a tutti gli studenti uno stesso spazio informativo. Questa modalità di fare formazione può comportare diversi disagi sia da parte degli studenti principianti, che potrebbero riscontrare grosse difficoltà di apprendimento, sia da parte degli studenti più esperti, che potrebbero incorrere nel rischio di annoiarsi, perdere concentrazione ed interesse. Un problema analogo potrebbe verificarsi anche dal punto di vista della navigazione del sistema in quanto, nonostante lo studente sia libero di
stabilire autonomamente il proprio percorso, potrebbe verificarsi uno stato di frustrazione sia nello studente abituato all’utilizzo di interfacce grafiche sia per uno studente meno esperto. Un rimedio è rappresentato da quei sistemi capaci di comprendere le esigenze degli utenti e di adattarsi, o di essere adattati ad esse. Si tratta di sistemi che, rilevando bisogni e preferenze dello studente, sono in grado di fornire uno spazio informativo personalizzato tarato sulla base delle caratteristiche individuali di ogni possibile utente.
In generale questi sistemi si possono distinguere in sistemi adattativi e sistemi adattivi.

  • ipermedia adattabili: è l’utente stesso che, prima di utilizzare l’ipermedia, fornisce il proprio profilo attraverso una sessione di dialogo col sistema, per esempio compilando un apposito questionario o scegliendo tra un insieme di profili predefiniti (stereotipi). Il sistema, utilizza il profilo fornito dall’utente per personalizzare l’ipermedia;
  • ipermedia adattativi: è il sistema stesso che, sfruttando le informazioni direttamente inferite dal comportamento dell’utente, adatta la presentazione in maniera automatica. In alcuni casi anziché adattare, modificandola, una presentazione preesistente, questa viene generata a partire da componenti elementari memorizzati in una base di dati ( si parla di ipermedia dinamici).
Molto interessante a questo proposito il seguente PDF che parla di come creare mondi digitali dell'Accademia di Brera.
Per chi invece è interessato anche ai lati negativi delle nuove tecnologie deve sicuramente dare un'occhiata al BLOG di Gianni Marconato.
Un riassunto invece molto ben fatto che spiega cosa si intende per ipermedia lo si può raggiungere a questo LINK.

5 commenti:

  1. Esiste un’ipertestualità elettronica e una cartacea. Entrambe consentono infinite letture: l’ordinamento logico delle sottounità testuali è infatti deciso di volta in volta dal lettore durante i percorsi di lettura e non prima. Nell’ipertestualità cartacea è però implicito il riferimento a una lettura principale che incarna la sequenzialità del testo, elemento assente in quella elettronica. Paradossalmente la sequenzialità esiste anche nell’ipertestualità elettronica. È una sequenzialità virtuale: non elemento fisico come in quella cartacea, ma parte logica integrante della reticolarità nella misura in cui un tratto o una sequenza assumono le caratteristiche di un percorso possibile fra i tanti a cui la reticolarità stessa dà accesso.

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  2. gli ipertesti sono definiti come documenti in correlazione tra loro, questa correlazione segue dei modelli e degli schemi, modelli che realizzano una interconnessione tra diversi oggetti (file) che legati tra loro attraverso dei "nodi" formano la cosiddetta rete mediale, caratteristica dell'ipertesto.

    La trasportabilità dei documenti tra piattaforme e applicazioni differenti presuppone la standardizzazione della descrizione al livello in cui avviene il trasporto

    1. layout: organizzazione fisica, immagine di stampa
    2. struttura: organizzazione logica
    3. semantica: significato (convenzionale) delle parti componenti

    Gli standard definiscono formati di interscambio e protocolli di trasmissione di informazioni e documentazione

    1. Postscript, linguaggio di descrizione di pagina
    2. ODA, Office Document Architecture
    3. SGML, Standard General Markup Language
    4. HTML, HyperText Markup Language
    5. XML, eXtensible Markup Language


    Modelli per la descrizione di documenti ipertestuali/ipermediali vengono chiamati:
    Dexter Hypertext Reference Model: STRUTTURA IPERTESTUALE;
    Amsterdam Hypermedia Model: DIMENSIONE TEMPORALE E SINCRONIZZAZIONE;
    Trellis: SEMANTICA DI NAVIGAZIONE;

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  3. Molto interessante anche questo link della regione Veneto sull'e-learning: http://elearning.regione.veneto.it

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    1. ...e anche del ministero: http://www.scuola-digitale.it/elenco-dei-progetti/

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  4. Luca lo stile della piattaforma della regione Veneto sull'e-learning, è simile a quello utilizzato nel nostro corso di Laurea, utilizzano entrambi come piattaforma moodle.
    Interessante sarebbe provarne altre, vi segnalo questi link
    http://www.openedu.it/
    http://www.piattaformaelearning.it/

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